martedì 18 febbraio 2014

Cucinelli, re del cashmere: "Il mio calcio è per veri duri"

Brunello Cucinelli, presidente del Castel Rigone Calcio
L'INTERVISTA. Imprenditore di successo nel campo del lusso, il suo Castel Rigone è ai vertici della Seconda Divisione. Ex stopper, ama il gioco maschio: "Ma qui le regole sono rispetto e dignità. Giochiamo il sabato, perché la domenica si sta in famiglia" [Clicca qui per leggere tutto l'articolo]

da www.skytv.it

lunedì 10 febbraio 2014

Anche il Real Vicenza ha una Barbara: "Così è il mio calcio"

L'INTERVISTA. E' nello staff del presidente-papà Lino Diquigiovanni. Tra pallone e ciclismo l'amore per lo sport ha portato alla nascita di questo club nel 2010. "Io come la Berlusconi? No, il calcio per me è altro. Qui le donne devono ancora crescere" [Clicca qui per leggere tutto l'articolo]

da www.sky.it 

sabato 6 aprile 2013

Coach Angelo Lorenzetti
Cuneo merita di arrivare fino in fondo alla volata scudetto. Nell’annata più oscillante della sua storia recente (fuori dalla Final Four di Coppa Italia e con qualche blackout di troppo in campionato), la Bre Banca in poco più di un mese è riuscita a dare senso compiuto alla stagione, in Italia e in Europa. Tutto questo è stato sufficiente ad allontanare i sospetti che il club fosse alle prese con la sua parabola discendente. Giammai. Chiusa la doverosa premessa, vi confesso che, ancora oggi, nemmeno il più potente dei colluttori al mentolo riesce a togliermi il fastidioso amaro in bocca per l’eliminazione di Casa Modena. 

Cronista esagerato e svitato? Può darsi, ma è difficile accettare il fatto che la squadra di Lorenzetti non sia stata buttata fuori solo da un bravo avversario. Ci si è messo di mezzo anche un regolamento illogico. Talmente illogico da permettere ai piemontesi, meglio piazzati in classifica, di partire con il vantaggio di 1-0 nella serie. Se proprio un vantaggio doveva essere assegnato, non sarebbe stato più giusto il contrario? 

Nemmeno l’ennesima e attenta lettura del meccanismo play off mi ha dato pace. Continuo a non capire il senso di tutto questo. Nell’altro quarto di finale ad usufruire di questo ‘bonus’ è stata la Lube Macerata, campione d’Italia, contro l’Andreoli Latina. Stesso esito, con Golia che prende a sberle Davide.

Se il tentativo è quello di mettere un po’ più di pepe sul finale del torneo, la missione è fallita.
E con un vantaggio mantenuto anche nelle semifinali, ci sono buone possibilità che siano (le solite) Macerata e Trento a contendersi il titolo. Una considerazione più ampia, poi, potrebbe portare a domandarci se una post season ad otto non sia un tantino esagerata, ma qui comprendo che ci possano essere una serie di ragionevoli motivi.

Ragionevole è anche considerare un successo la stagione di Modena, cresciuta in modo esponenziale con il passare delle giornate e diventata squadra vera nel momento in cui sembrava imminente la resa. Ora si pensa al futuro, mentre il presente è fatto di conferme (Baranowicz, Quesque, Kovacevic, Manià, Vesley, Sala), e addii.

Socchiusa la porta di Casa, si aprirà quella del nuovo sponsor Kerakoll (un ritorno in realtà, molto vicino a compiersi) che completerà la rosa della nuova cordata socitaria. In panchina si ripartirà da Lorenzetti, che dovrà mettersi subito al lavoro per colmare il vuoto delle probabili partenze di Celitans e Deroo.
Un peccato non trattenerli.

di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui

venerdì 22 marzo 2013

Lorenzetti e l'insegnamento della 'Freccia del Sud'. Bisogna avere una voglia matta di scrivere la storia

Pietro Mennea
Ero in macchina, ieri mattina, quando la radio ha annunciato la morte di Pietro Mennea. Sarà strano, magari lo sono soprattutto io, ma la prima cosa che mi è venuta in mente non è stato né il record né l’oro olimpico sui 200 metri che lo hanno reso una leggenda. Mi sono chiesto, da subito, se e che cosa ha consegnato alle nuove generazioni di sportivi, pallavolisti compresi, quel signore paffuto con la mascella un po’ pronunciata. I più giovani del resto lo hanno conosciuto solo in questa versione.

Non che un campione debba per forza lasciare chissà quale insegnamento in eredità, però Mennea lo ha fatto. 
Con quale e quanta consapevolezza non conta. I successi di Pietro da Barletta hanno contribuito a scardinare il vecchio e paraculo adagio de «l’importante è partecipare».

Con il doping e le partite truccate, questa espressione è nella top ten delle cose che mortificano lo sport. 
In pista come sul taraflex, invece, ci si va solo per vincere, pur con la consapevolezza che una sconfitta non è un dramma e che da una batosta ci si può rialzare più forti di prima. Questa, a mio avviso, è l’ultima lezione della Freccia del Sud.

E torna utile anche ai nostri eroi di Casa Modena, ormai da giorni in pieno clima playoffGiusta o meno che sia l’interpretazione, è lo spirito con cui mi piacerebbe vedere giocare i gialloblù contro la Bre Banca Lannutti Cuneo. Gli emiliani partono da una posizione di svantaggio, con i piemontesi avanti 1-0 nella serie (al meglio delle cinque partite) quindi con più chance di qualificarsi.

Ancora qualche giorno divide Modena da gara 2, ma l’impressione, risultati delle amichevoli a parte, è che il tecnico Lorenzetti («Dobbiamo mettere sempre massima attenzione perché per noi giocare contro queste grandi squadre è molto difficile. Dobbiamo avere la testa piena solo di concetti tecnici e solidarietà di squadra», ha detto ieri il coach) abbia trovato l’idea di gioco, più una filosofia in realtà, da infondere ai suoi. Ha parlato di solidarietà di squadra, strumento servito durante la stagione regolare a superare i limiti ed il gap con altre formazioni.

Sembra la strada giusta, sembra ci siano tutti gli ingredienti per una grande impresa. Proprio come lo furono sui 200 metri piani il record di Mennea del ‘79 a Città del Messico e l’oro a Mosca nell’80. Bisogna solo avere una voglia matta di scrivere la storia.

di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui

sabato 2 marzo 2013

Soffrire le gare abbordabili ed abbattere i campioni Casa Modena ha un’attitudine davvero diabolica

I tifosi di Casa Modena
C’è qualcosa di diabolico in Casa Modena. Non c’è dubbio.Lo avverto nella sua involontaria ma sadica attitudine a far soffrire il pubblico gialloblù in gare abbordabili; lo noto soprattutto nella suadente capacità d’imbambolare prima e spedire al tappeto poi avversari forti, talmente forti da portare sul petto addirittura il simbolo dei campioni d’Italia. Così conquista consensi la squadra di Lorenzetti ed è anche per questo suo modo di essere è riuscita a bissare il successo contro la Lube Macerata, superata all’andata e piegata pure nel secondo confronto in campionato.
Stesso risultato di dicembre: un 3-1 che è una mazzata tra capo e collo per la formazione marchigiana, scivolata a quattro punti dalla capolista Itas Diatec Trentino. 
Distacco che, a due giornate dal termine della stagione regolare, potrebbe essere decisivo per i play off. Problemi di una Lube nell’orgoglio, con poco tempo per recuperare e che all’inizio della post season (dal 13 al 24 marzo) di sicuro non incontrerà Modena. Ma i calcoli li faremo meglio la prossima settimana.

Per ora è sufficiente ricordare che gli emiliani non hanno più la possibilità di migliorare il piazzamento in classifica (Cuneo è a +7), ma solo (si fa per dire) di congelare il quinto posto, respingendo gli attacchi di Perugia, Latina e Vibo Valentia. Per questa operazione è obbligatorio vincere e non cedere nemmeno un punto a San Giustino. Espressione dal un retrogusto blasfemo, ma di fatto gli umbri, già salvi e senza tante pretese, sono la vittima perfetta per il piano gialloblù.

L’AVVERSARIO
- Campionato tra alti (pochi) e bassi (troppi) quello degli uomini allenati dal giovane Marco Fenoglio. 
Squadra tranquilla, come detto, ma non in letargo anticipato: ha perso l’ultimo confronto contro la Bre Banca Lannutti Cuneo, eppure ha imposto ai piemontesi di spingersi fino al tie-break per chiudere il match. Torre, Cesarini, Cebulj e Maric hanno dato il massimo e regalato momenti emozionanti al pubblico presente al PalaKemon. Un motivo in più per non considerare rassegnato questo sestetto. In cabina di regia Paolo Torre ha confermato di essere un giocatore di grandissima qualità, che non risente di un’età - classe 1976 - che ha già spinto molti altri suoi coetanei all’addio.
Modena deve vincere per ribadire che la sua scommessa l’ha già vinta. E poi, perché non provare a spingersi oltre il limite. Perseverare, del resto è diabolico.

di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui

venerdì 22 febbraio 2013

Analisi e progetti, così in gialloblù si risolvono i guai societari ma anche sul campo. Sotto con Macerata

Casa Modena affronta la Lube
nel prossimo turno
Odio i pronostici, ve l’ho già scritto, sono inutili. Eppure, per una strana forma d’incontinenza, ogni tanto mi scappano. E scappano così forte che a volte li azzecco pure. La scorsa settimana è andata in questo modo: la sconfitta di Casa Modena a Cuneo era stata un’ipotesi presa in considerazione ma lasciata sullo sfondo, mentre la speranza, divenuta poi realtà, riguardava il successo di Piacenza a Perugia. Non una grande previsione a dire il vero, ma il risultato è importante perché non schioda i gialloblù dal quarto posto in classifica.

Salvata la pelle, occorre capire cosa non ha funzionato al PalaBreBanca. 
L’analisi è semplice: da un lato i gialloblù in attacco hanno sbagliato troppo, dall’altro i piemontesi hanno costruito la loro fortuna su ottime percentuali nello stesso fondamentale e in battuta. Modena ha avuto anche la sfortuna d’incrociare Cuneo nel suo momento migliore. La squadra di Piazza in pochi giorni ha dato un senso alla sua strana stagione: ha centrato la qualificazione alla Final Four di Champions League, è tornata ad essere competitiva in campionato, ha rinsaldato il feeling con il proprio pubblico (in 3.500 hanno assistito all’ultimo match). Questione di stimoli, dunque.

Gli stessi che invece non ha sempre avuto a disposizione la formazione di Lorenzetti, se non altro per un contesto societario apparso piuttosto traballante di recente. Cancellata la pallavolo femminile, salvo improvvise virate la città non perderà la Serie A1 maschile. Per rimettersi in moto Casa Modena farà il pieno di benzina.

Alla Esso, ovvio, visto che il titolare dell’azienda petrolifera è ad un passo dal diventare anche quello del club: Gino Gibertini, già campione d’Italia con la Panini nel 1976. Assieme e attorno a lui graviterà un gruppo di campioni del passato. L’operazione in pratica è fatta ed esiste già un piano per mandare avanti il progetto. Così recitano delle indiscrezioni circolate nelle ultime ore. Si parte da tre certezze, quali il direttore generale Da Re (protagonista della missione salva Modena), il tecnico Lorenzetti e lo schiacciatore Celitans. Ma non ditelo al resto della squadra, i ragazzi potrebbero restarci male e perdere altri stimoli. Sarebbe devastante alla vigilia della difficile partita contro la Lube Macerata campione d’Italia.

L’AVVERSARIO - C’è poco da dire. Negli ultimi tempi Macerata si è alternata al primo posto con Trento. Oggi è seconda, ma la formazione di Giuliani proverà a colmare in fretta il gap di due punti. Nell’ottava giornata ha liquidato senza difficoltà il fanalino di coda Verona (e non ce ne voglia Ravenna, che avevamo già dato per retrocessa…). Ha finora vinto 50 set (38 quelli di Modena), concedendone 21 agli avversari (34 quelli di Modena): in tutto fanno 14 successi e 5 sconfitte. Ha il terzo migliore attacco del torneo (1.658 punti), subito dopo c’è quello di Modena (1.656 punti). Ma è la difesa uno dei principali punti di forza dei marchigiani. All’andata Casa Modena fu protagonista di una grande impresa.
Aiuto, mi scappa un pronostico. Resisto.

di Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui

sabato 2 febbraio 2013

Casa Modena, è tempo di chiudere con i saldi. Contro Ravenna sarà l'ora di vincere almeno un derby

Casa Modena affronta Ravenna
nella sesta giornata di ritorno
Ognuno di noi, purtroppo, ha le sue disgrazie. Casa Modena pure. E questa iattura, che ha le facce di Papi, Fei e Simon, si chiama Copra Elior Piacenza. Anche il secondo confronto in campionato, per quanto equilibrato, ha dato ragione agli uomini allenati da Monti, tra l’altro con lo stesso, sacrosanto risultato dell’andata (3-1).

Così, mentre lassù Macerata e Trento sono un po’ a corto di ossigeno, Piacenza sembra avere a disposizione i rifornimenti necessari a sferrare l’attacco. 
Ma è chiaro che tutto questo interessa molto poco ai modenesi. Per la banda Lorenzetti, infatti, il problema non è tanto quello di dover curare le ferite dopo la lotta con l’insuperabile bestia nera, o biancorossa se preferite, di questa stagione.

Qui piuttosto bisogna accomodarsi a tavolino, ragionare, prendere penna, carta e calamaio per cercare di far tornare quei conti del tutto sballati dopo la seconda sconfitta di fila. Sconfitta interna che mette un sigillo su quello che fino a poche settimane fa era il magico momento degli emiliani. Magico a tal punto da spingerli fino ai confini del terzo posto per poi ritrovarsi, oggi, a dividere la quinta piazza con la Sir Safety Perugia (27 punti). Pur non modificando di una virgola le dolci parole spese per i gialloblù negli ultimi appuntamenti ‘Sottorete’ (sono sempre convinto che Modena la sua scommessa l’abbia già vinta) è chiaro che il tempo dei saldi deve finire. A partire dalla prossima trasferta a Ravenna.

L’AVVERSARIO - La Cmc è ultima in classifica e arriva dal ko interno che ha invece rimesso in piedi Vibo Valentia. Ribadisco per i distratti: il prossimo avversario di Casa Modena chiude la classifica di Serie A1 con appena 7 punti. Occupava la stessa posizione anche a novembre, quando la squadra di Lorenzetti regalò a quella di Fresa la prima vittoria. Perseverare, concedendo così altri punti ad un avversario non lontano dalla retrocessione, più che diabolico sarebbe una grossa cavolata. Recuperata la concentrazione, trovate le giuste contromisure per arginare la vivacità dello schiacciatore Bellei e del centrale Mengozzi, quella del PalaDeAndré non diventerà certo una missione impossibile.
Un derby prima o poi andrà vinto.

di
Alfredo ALBERICO
dal quotidiano Modena Qui